Il borgo fantasma di Celleno

Celleno è un borgo arroccato su uno sperone di tufo nella provincia di Viterbo, non lontano neppure da Orvieto, che molto ha in comune con il più noto borgo laziale, uniti entrambi da un triste destino e da vicende comuni.

Il borgo abbandonato è ancora un intricato dedalo di viuzze che portano fin su a quel che resta dell’antico castello, dopo aver superato la scenografica via del Ponte, stradine su cui si affacciano piccole case prive d’intonaco e resti di palazzi in pietra di basalto. Il castello ne ha passate di tutti i colori: conobbe le alterne vicende della rivalità tra famiglie di Guelfi e Ghibellini; nel XV secolo divenne possedimento della famiglia Gatti e poi fu un feudo degli Orsini, famiglia dalla quale prende ancora il nome.

    Il borgo fantasma di Celleno

    Descrizione

    Celleno è un borgo arroccato su uno sperone di tufo nella provincia di Viterbo, non lontano neppure da Orvieto, che molto ha in comune con il più noto borgo laziale, uniti entrambi da un triste destino e da vicende comuni.

    Il borgo abbandonato è ancora un intricato dedalo di viuzze che portano fin su a quel che resta dell’antico castello, dopo aver superato la scenografica via del Ponte, stradine su cui si affacciano piccole case prive d’intonaco e resti di palazzi in pietra di basalto. Il castello ne ha passate di tutti i colori: conobbe le alterne vicende della rivalità tra famiglie di Guelfi e Ghibellini; nel XV secolo divenne possedimento della famiglia Gatti e poi fu un feudo degli Orsini, famiglia dalla quale prende ancora il nome.

    Ricercare le origini di Celleno Antica può risultare un’impresa alquanto ardua soprattutto se si vuol risalire alla data esatta della sua fondazione. Nonostante questa premessa, un dato sulle origini di questo antico insediamento ci viene dato da Dioniso d’Alicarnasso. Nei suoi scritti Dioniso sostiene che la città fu fondata da Italo in memoria di sua figlia Cilenia molti anni prima della fondazione di Roma. Certo, non è un dato da prendere alla lettera ma possiamo benissimo supporre la presenza di un primitivo nucleo nel territorio cellenese prima dell’avvento di Roma.

    Per trovare dati certi sulla nascita di Celleno bisogna affidarsi ad alcuni ritrovamenti che testimoniano la presenza di un piccolo centro abitato sul colle a partire dal VII secolo a.C. Nel periodo etrusco il borgo fungeva da importante via di comunicazione tra i Volsini (Orvieto) e Ferento. Si trovava, così, proprio sull’asse che collegava questi due importanti centri. Come tutte le città etrusche anche Celleno Antica subì la sorte di essere sottomessa ai romani. Alla fine di lunghe e sanguinose battaglie per contrastare l’avanzata del potente dominio di Roma, la città cadde in mano nemica nel 264 a.C. Nonostante i saccheggi la struttura della città venne risparmiata. Infatti, i romani la consideravano un importante punto strategico che poteva essere usato come base per le future conquiste.

    Così, i nuovi dominatori ampliarono la rete viaria intorno alla città che divenne ben presto un’importante direttrice per i traffici che provenivano dalla media valle del Tevere diretti verso Montefiascone e la stessa Roma. Durante il periodo in cui l’Impero Romano cadeva sotto le pressioni delle invasioni germaniche Celleno Antica fu teatro di innumerevoli scorrerie da parte dei Goti e soprattutto dei Longobardi che la saccheggiarono a più riprese. Una data importante per la città è il 774 d. C. quando Carlo Magno sconfisse i Longobardi e la riconsegnò alla giurisdizione della Chiesa.

    Ma per i cellenesi il periodo di pace era ancora lontano da venire; infatti, affidata dalla Camera Apostolica ai Monaldeschi della Cervara, la città venne più volte presa di mira nelle lotte tra Guelfi e Ghibellini nella lunga contesa che vedeva opposte Orvieto e Viterbo. Al fianco di Viterbo in diverse guerre, Celleno Antica visse finalmente un periodo di pace dopo l’acquisizione del feudo da parte del cardinale Orsini Franciotto passando di nuovo sotto l’ala protettrice della Santa Sede.

    Con Gregorio XIII inizia così il periodo in cui la città è di fatto un possedimento papale. Nel 1457 vi regnò papa Callisto III e nel 1572 papa Innocenzo XI. Ormai in ombra e non più grande centro di traffici come in età etrusca e romana, Celleno Antica subì nel 1696 un devastante terremoto che danneggiò seriamente le strutture sia pubbliche che civili. Con molta probabilità la valle che si trova alle porte del borgo antico, e che ancora oggi possiamo notare, si formò proprio durante questo terribile terremoto che lasciò isolato il centro di Celleno Antica dal territorio circostante.

    Quasi un secolo dopo Celleno Antica pagò un forte tributo di sangue durante la dominazione francese quando nel 1789 perse durante una cruenta battaglia più di cento uomini. Ma le disavventure per questo martoriato borgo non finiscono con questo episodio. Tra il 1832 e il 1833 un’epidemia di febbre petecchiale provocò circa 40 morti e, un ventennio dopo, precisamente nel 1855, un’altra forte scossa di terremoto, seguita da altre 54, come si legge dagli archivi, diede il colpo di grazia alla popolazione costretta ad abbandonare il paese per spostarsi a circa un chilometro e costruire, in località Le Poggette, la nuova Celleno.

     

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