Anagni

La cittadina è arroccata su uno sperone roccioso a dominio della valle del Sacco. Antichissimo insediamento, Anagni campeggiò la lega érnica e, in epoca romana, fu cinta di possenti muri: resti risalenti al II a.C. sono visibili nella costruzione dell’emiciclo degli Arcazzi.

    Descrizione

    La cittadina è arroccata su uno sperone roccioso a dominio della valle del Sacco. Antichissimo insediamento, Anagni campeggiò la lega érnica e, in epoca romana, fu cinta di possenti muri: resti risalenti al II a.C. sono visibili nella costruzione dell’emiciclo degli Arcazzi.

    Nei secoli XII e XIII divenne residenza prediletta dei pontefici e fu teatro di alcuni degli atti più importanti della lotta tra papato e impero come il famoso Schiaffo di Anagni, avvenuto per questioni di supremazia temporale tra il papa Bonifacio VIII e il re di Francia, Filippo IV il Bello. Quando il papa emanò la bolla Unam Sanctum in cui affermava il potere papale su tutti i principi terreni, il re convocò un concilio per catturare il papa “simoniaco ed eretico”. Il papa venne fatto prigioniero per mano del cancelliere Guglielmo di Nogaret e del nemico Sciarra Colonna e proprio quest’ultimo lo avrebbe schiaffeggiato con la manopola di ferro della sua armatura.

    Del periodo medievale, Anagni conserva la struttura urbanistica negli edifici lungo il corso, nella piazza Bonifacio VIII (detta il salotto del medioevo) e nella Chiesa maggiore.

    Il Duomo è uno dei più rilevanti esempi di romanico dell’Italia centrale. Fu costruita tra il 1077 ed il 1104 e rimaneggiata nel ‘200 con influssi gotici: sul fianco sinistro si pare una loggia a due arcate su cui corre un ampio terrazzo  sovrastato dalla Statua di Bonifacio VIII del 1295; la facciata mostra tre portali con monofore centrali; l’interno è a tre navate con pavimento cosmatesco; sia il ciborio che la sedia episcopale sono del 1263. Sotto la navata centrale della chiesa corre la cripta, a tre navate, divisa da colonna di travertino e con un ciclo di affreschi che sono tra i più interessanti ed insigni dell’Italia centrale tanto da ribattezzarla la Sistina del Medievo. Alcune pareti e quadranti delle volte delle navate sono state affrescate da un ottimo colorista, detto Maestro delle Traslazioni, che tradisce chiari influssi gotici; la parte centrale delle volte si deve ad un artista legato all’ispirazione bizantina; il resto delle pitture si deve ad un artista identificato in colui che nel 1228 affrescò la cappella del Sacro Speco di Subiaco.

    l vicino palazzo di Bonifacio VIII fu costruito da Gregorio IX e nel 1295 passò ai Caetani. All’interno si trovano bei saloni affrescati, fu teatro del suddetto schiaffo ed ospita il Museo Storico con una raccolta archeologica e documentaria sulla storia della città e dei suoi pontefici.

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