Abbazia di Montecassino

Il monastero di Montecassino, fondato da San Benedetto nell’anno 529, sorse su un preesistente tempietto pagano dedicato ad Apollo e sul circostante bosco sacro per i sacrifici umani. Distrutto diverse volte, sia per attacco nemico che per calamità naturali, ha visto ben quattro diverse fasi di ricostruzione: nell’VIII secolo, nell’883, nel 1349 e in ultimo, nel 1944.

    Descrizione

    Il monastero di Montecassino, fondato da San Benedetto nell’anno 529, sorse su un preesistente tempietto pagano dedicato ad Apollo e sul circostante bosco sacro per i sacrifici umani. Distrutto diverse volte, sia per attacco nemico che per calamità naturali, ha visto ben quattro diverse fasi di ricostruzione: nell’VIII secolo, nell’883, nel 1349 e in ultimo, nel 1944.

    Quanto oggi si vede è stato riedificato sull’antico modello architettonico, secondo il motto dell’abate ricostruttore Ildefonso Rea, “dove era, come era”.

    Il percorso di visita inizia dal chiostro d’ingresso, luogo originario del piccolo oratorio iniziale edificato da San Benedetto in onore di San Martino, vescovo di Tours. Da qui si accede al chiostro detto del Bramante, in cui riecheggia lo stile del grande architetto rinascimentale e da cui si apre la vista sulla vallata del Liri  e sui Monti Ausoni. Ai piedi della scalinata che lo collega al chiostro superiore, le due statue del santo titolare e di Santa Scolastica, sorella putativa di San Benedetto.

    Ascesa la scalinata, si giunge al chiostro dei Benefattori per le 24 statue, poste nel 1666, di papi e sovrani che lungo questi secoli sono stati munifici verso il monastero, Si entra ufficialmente nella Basilica Cattedrale, ricostruita seconde le linee architettoniche e decorative seicentesche e completamente spoglia della decorazione pittorica ad eccezione della facciata interna sopra la porta dove campeggia un affresco di oltre 50 mq eseguito nel 1979 rappresentante “La gloria di San Benedetto” tra monaci, santi, papi e re.

    La visita continua intorno all’altare per la vista delle urne che contengono le ceneri dei due santi, sopravvissute miracolosamente ai bombardamenti bellici, e prosegue nella Cripta, realizzata nel 1544 e scavata nella roccia viva ma completamente ridecorata dopo il 1944.

    Si conclude la visita con il Museo interno, di rilevante importanza per la storia artistica di Montecassino tra colonne e capitelli medievali, resti della Casinum romana, la vera di pozzo romano del II secolo, un coro a tarsie lignee del 1600 e le stampe e disegni che documentano con precisione il complesso monastico e le sue fabbriche.

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